La tecnologia laser è ormai utilizzata da diversi anni anche in odontoiatria. Abbiamo già parlato dello sbiancamento dei denti tramite il laser e in generale anche degli altri ambiti odontoiatrici in cui è possibile utilizzare il laser.

Una delle applicazioni più note dove il laser può essere utilizzato con successo riguarda il trattamento della carie.

Sappiamo perfettamente quante volte nella vita si incorra in questa problematica. Curare una carie è sicuramente tra i trattamenti più frequenti in assoluto per uno studio dentistico.

Il dentista preparato, in base alla causa e all’entità del danno saprà indicare se quella carie potrà essere curata con successo tramite la tecnologia al laser.
In genere può essere impiegata proficuamente soprattutto in età pediatrica per carie di modesta entità. Tuttavia, anche nel caso di denti maggiormente danneggiati, il laser può costituire un valido supporto per eliminare i tessuti ormai compromessi, oltre ad essere di aiuto nella devitalizzazione del dente, nel caso che quest’ultima si rendesse necessaria. Il laser limita il disagio sia durante che dopo l’intervento e rende la disinfezione dei canali più profonda.

Come agisce il laser nel trattamento della carie?
La carie è una malattia dentale che nella sua fase iniziale distrugge lo smalto (parte esterna e dura del dente).
Il fascio di luce del laser dentale colpisce la parte cariata e la vaporizza trasformandola in un pulviscolo facilmente rimovibile.
Tutto ciò senza rumore e le classiche vibrazioni del trapano.

Inoltre, a differenza dell’approccio classico, col laser si va ad intervenire in maniera precisa solo sulla carie, senza intaccare minimamente il tessuto intorno, come succede talvolta utilizzando il trapano. Infatti il laser agisce solo nella zona interessata riconoscendo facilmente la carie, più ricca di liquidi rispetto alla zona circostante.
Talvolta, infatti, col trapano può succedere che si vada oltre la zona da trattare e, anche se minimamente, si può danneggiare anche la parte sana del dente.

Da quanto detto si intuiscono i vantaggi nell’utilizzo del laser per la cura della carie. Vediamoli in sintesi:
1) trattamento mini-invasivo. Abbiamo già ricordato quanto sia sgradevole e fastidioso sentire le vibrazioni del trapano in bocca, soprattutto per i bambini. La paura del dentista è una problematica comunissima e anche da questo punto di vista il vantaggio dell’utilizzo del laser è innegabile.
2) Minima o nessuna anestesia.
3) Maggiore precisione nell’intervenire sulla parte da trattare.
4) Un tempo di trattamento minore. Mediamente ci vogliono ca. 15 minuti, grosso modo la metà del tempo rispetto all’approccio classico.
5) Tempi rapidi di guarigione e rari, quasi assenti, dolori post trattamento.
6) Evita casi di sanguinamento.
7) Eccellente azione disinfettante

Come ogni tecnologia ha anche qualche, seppur rara, controindicazione.
L’utilizzo del laser è da evitare in gravidanza e durante l’allattamento, in caso di epilessia o neoplasie gravi.
A seguito del trattamento è possibile la formazione di qualche piccolo ematoma a livello gengivale che tuttavia rientra normalmente in qualche giorno.
Come già ricordato, è indicata soprattutto per piccole carie e di volta in volta sarà il tuo dentista di fiducia a consigliare la tecnologia opportuna.