Una delle richieste estetiche attualmente più diffuse in campo odontoiatrico è sicuramente quello dello sbiancamento dentale. Oggi avere un sorriso smagliante è il sogno di tutti ed è dimostrato non solo dalle testimonianze dei dentisti, che hanno visto crescere negli ultimi anni le richieste in tal senso, ma anche dal numero di ricerche che vengono fatte sul web. Un argomento assolutamente in crescita costante negli ultimi 10 anni.
Dove però in questo periodo c’è un’impennata nelle ricerche sul web è su un particolare tipo di sbiancamento dentale, quello al laser.

Cos’è lo sbiancamento al laser
il laser (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) è un fascio di onde elettromagnetiche ad alta energia, coerente, monocromatica
ed unidirezionale, che viene direzionato su una superficie di sezione piccola, caratterizzata da una particolare lunghezza d’onda.

Da anni ormai il laser viene utilizzato in molti ambiti della medicina soprattutto in campo estetico (angiomi piani, lifting, neoformazioni benigne,
rimozione tatuaggi, ringiovanimento, acne ecc.) così come in odontoiatria non solo per lo sbiancamento dentale (parodontologia, piccola chirurgia orale, herpes labiali ed afte, endodonzia, carie, vetrificazione, desensibilizzazione ecc.) – ( Vedi l’articolo Il laser in odontoiatria )

Cosa serve per fare lo sbiancamento dentale al laser
– il gel: una sostanza che va applicata ai denti, che contiene perossido di idrogeno, che funge da elemento sbiancante
– il laser: una luce forte e direzionata, che innalzando la temperatura del gel attivando il perossido di idrogeno.
Praticamente il perossido di idrogeno viene bombardato dal fascio laser, che per mezzo dell’energia prodotta provoca il rilascio di radicali liberi che scindono, a loro volta, le molecole pigmentate scure presenti sui denti, allo scopo di rimuoverle.

Tipi di laser per lo sbiancamento dei denti
Ci sono tre principali categorie di laser usati per lo sbiancamento dentale: a diodi, ad argon e a CO2.
Quelli più comunemente utilizzati sono tuttavia solo i primi due poiché massimizzano i risultati quasi senza fastidi collaterali (comunque sempre molti ridotti).
E’ buona regola, per essere informati e consapevoli dei pro e contro, chiedere al proprio dentista quale laser utilizza.

  • Il Laser a diodi è il più diffuso ed utilizzato. Sbianca efficacemente i denti e permette una maggiore penetrazione della sostanza sbiancante nei tessuti dentali.
  • L’Argon laser tramite la sua luce visibile blu emette fotoni a alta energia che eccitano le molecole di perossido di idrogeno senza tuttavia aumentare la temperatura.
  • Laser a CO2: a differenza del laser ad argon, quello con CO2 innalza la temperatura. L’aumento termico comporta, rispetto agli altri laser, un contenuto rischio di provocare irritazioni pulpari (pulpite).

La procedura per lo sbiancamento dentale al laser
– Va fatta preliminarmente un visita accurata da parte del dentista per verificare che non ci siano condizioni per le quali lo sbiancamento al laser sia controindicato (denti cariati, denti ricoperti o devitalizzati , fratture, parodontiti non trattate o altre gravi patologie, allergie al perossido di idrogeno, gravidanza, lesioni del cavo orale, denti ipersensibili ecc.)
– Prima dello sbiancamento professionale al laser va sempre fatta una pulizia dei denti (spesso la gente comune confonde la pulizia dei denti con lo sbiancamento. Sono due procedure completamente diverse e con scopi diversi. La pulizia dei denti è curativa, ha lo scopo di rimuovere i batteri
che nel tempo si sono accumulati e quindi previene l’insorgere di carie, placca e tartaro. Lo sbiancamento non cura e non previene problematiche ai denti, ma ha solo uno scopo puramente estetico).
-Scelta della pigmentazione. Il colore dei denti varia da persona a persona, è quindi necessario determinare la tonalità giusta di colore. I dentisti hanno a disposizione diverse possibilità: metodo visivo, ausilio di strumenti come lo spettrofotometro, il colorimetro o lo scanner digitale intraorale (https://www.studiodentisticomarconi.it/colore-dei-denti/)
– Normalmente per iniziare il trattamento vero e proprio, all’interno della bocca del paziente si applica una mascherina che protegge le gengive; si applica quindi il perossido di idrogeno (il gel) sui denti , il quale viene riscaldato e attivato dal laser .
– Il gel alla fine va tenuto, prima della rimozione, per un tempo variabile di ca. 20 / 40 minuti per completare l’azione del gel.

Le sedute di sbiancamento durano ca. 50 minuti e in alcuni casi si consigliano due apllicazioni a distanza di 1 o 2 settimane.

Risultati dello sbiancamento dentale con laser
I denti risultano più bianchi fin da subito, immediatamente dopo il trattamento, tuttavia il risultato massimo si ha dopo qualche giorno (fino a una settimana). Non c’è una regola che stabilisce la durata dell’effetto, in quanto dipende da molti fattori, tra cui le abitudini alimentari, la genetica, malattie del cavo orale ecc. ma mediamente l’effetto può durare fino a un paio d’anni.

Controindicazioni nel trattamento sbiancante con laser
– Nel caso siano presenti altre patologie del cavo orale (che determinano tra l’altro macchie ai denti) vanno risolte prioritariamente quest’ultime.
– In caso di allergia al gel
– In gravidanza e durante l’allattamento
– In caso di elevata ipersensibilità dentale

Essendo un trattamento mini-invasivo ci sono pochissimi effetti collaterali che possono variare anche dal tipo di laser utilizzato.
Normalmente si può riscontrare al massimo un aumento della sensibilità dentale nei giorni successivi al trattamento.

Costo dello sbiancamento al laser
Anche se mediamente il costo si aggira sui 300 euro, non c’è una regola fissa in quanto il costo varia da città a città, lungo tutta la penisola.