Un recente studio pubblicato su Frontiers of Physiology del prof. Mike Hubbard dell’università di Melbourne Parkville, in Australia, insieme all’università di Talca, in Cile, ha evidenziato l’importante ruolo dell’albumina nella formazione dei cosiddetti denti gessosi.
In questa patologia è avvenuta un’alterazione della calcificazione dello smalto poiché i tessuti duri del dente non hanno avuto la possibilità di rigenerarsi. In passato tra le principali cause si ipotizzavano patologie sistemiche in età pediatrica, carenze vitaminiche, utilizzo di alcuni antibiotici, complicazioni durante il parto o in fase prenatale ecc.
Questa recente ricerca denota invece l’importanza della contaminazione da albumina nello smalto dei denti. L’albumina, che si trova nel fluido dentinale, favorisce la filtrazione delle sostanze. L’albumina, talvolta in eccesso, può occasionalmente, secondo Mike Hubbard, penetrare nei punti deboli del dente, legarsi ai cristalli minerali dello smalto e bloccarne la crescita. Questo eccesso di albumina, secondo i ricercatori, non sembrerebbe dovuto, come si pensava in passato, a traumi infantili ma a semplici episodi di febbre del bambino o a problemi nutrizionali.
Ancora oggi non si è in grado purtroppo di intervenire per impedire l’ipomineralizzazione dei denti ma conoscendo sempre meglio quali sono i meccanismi che la generano e persistendo con ricerche promettenti come questa, un giorno sarà possibile contrastare questa patologia, con tutto ciò che ne consegue come per esempio la diminuzione delle carie dentali nei bambini.