La frattura di un dente è qualcosa che abbiamo vissuto quasi tutti una o più volte durante l’arco della vita, soprattutto in età giovanile.

Oltre alla frattura del dente possiamo subire altre tipologie di traumi dentali.

  • Frattura coronale

In questo caso può coinvolgere solo lo smalto, lo smalto e dentina oppure può riguardare anche la polpa. Talvolta abbiamo fratture corono-radicolari (sia corona che radice) o fratture radicolari.

  • Avulsione

Quando vi è la fuoriuscita del dente dall’alveolo.

  • Lussazione

    ovvero lo spostamento del dente dalla sua sede naturale, che a sua volta può essere verso l’interno (in tal caso si parla di intrusione), verso l’esterno (estrusione) o verso i lati (laterale).

Cosa fare in caso di trauma dentale?

Se si tratta di dente rotto espulso (avulsione) dobbiamo prontamente chiamare il nostro dentista per un appuntamento ma al tempo stesso possiamo mettere in atto da subito comportamenti corretti. Se riesci a recuperare la porzione del dente rotto, una pratica consigliata è conservarlo nella saliva, in un po’ di latte o in una soluzione fisiologica. Naturalmente dovrai poi recarti dal dentista il prima possibile.

Il tuo dentista poi provvederà, dopo averlo pulito con una soluzione fisiologica, a posizionarlo nuovamente nell’alveolo, stabilizzandolo con uno splintaggio flessibile. Dopo alcune settimane occorrerà tornare in studio per un controllo.

Per le fratture dipende da cosa è stato compromesso. Se ha riguardato solo i tessuti duri si procederà alla ricostruzione del dente con materiali idonei.

Nella situazione in cui il dente riguarda tessuti duri ma con esposizione della polpa, con apice aperto o immaturo (nei bambini la radice non ha ancora completato il suo sviluppo) si procede con una tecnica che stimola la formazione della restante parte di radice (Apecificazione). Infatti se la polpa muore si interrompe la formazione della radice.

Nella differente situazione in cui invece l’apice è chiuso o maturo si devitalizza il dente e successivamente si passa a ricostruire la parte mancante con materiali estetici opportuni.

Se il trauma ha causato una separazione della corona dalla radice si procederà nel collocare la parte di corona fratturata (se conservata) nella corretta posizione e tecnicamente il dentista effettuerà un bloccaggio o splintaggio. Il dente dovrà poi essere tenuto sotto controllo clinicamente e con le necessarie radiografie.

Per le lussazioni il dentista, dopo le opportune verifiche cliniche e radiografiche procederà con il riposizionamento del dente e lo splintaggio per massimo ca. 3 settimane. A seguire il paziente farà dei controlli periodici.

E’ necessario rimarcare l’importanza, in caso di trauma dentale, di recarsi prontamente dal proprio endodontista ed effettuare i dovuti controlli programmati. Nel tempo, infatti, un trauma dentale, se non prontamente curato e controllato, può portare a diverse sgradevoli conseguenze tra cui le principali sono:

Necrosi della polpa dentaria. Un trauma può portare ad infiammazione e/o infezione con conseguente morte della polpa dentale. E’ importante tenere d’occhio il colore del dente che in questo caso diventa più scuro. In questa situazione si va incontro ad ascessi, granulomi, cisti ecc. e l’unica soluzione diventa devitalizzare il dente ed eliminare la causa dell’infezione.

-Anchilosi del dente. E’ la scomparsa delle fibre (legamento parodontale) che collegano la radice del dente all’osso. Queste fibre, necessarie all’atto masticatorio corretto, vengono meno e con l’anchilosi si ha la sostituzione dei tessuti duri del dente con l’osso circostante (riassorbimento con sostituzione)

E’ un processo asintomatico pertanto i controlli dal dentista sono fondamentali.

Riassorbimento della radice. E’ anch’esso un fenomeno che inizialmente è asintomatico ed accade quando le cellule che ricoprono la radice subiscono un’alterazione portando col tempo la scomparsa di tutta la radice . Se non si interviene attraverso una devitalizzazione e in certi casi di riassorbimento esterno con un intervento chirurgico, si incorre alla perdita dell’elemento dentario.