Pochi di noi credo possano affermare di non aver mai avuto la necessità di porre rimedio ad una carie dentale.

Per questa patologia la soluzione più frequente è effettuare un’otturazione dentale (anche se ci sono altre tecniche innovative ancora poco utilizzate come l’utilizzo del laser, la EAER – Electrically Accelerated and Enhanced Remineralisation, Prep Start) . Con l’otturazione si ripristina la funzionalità e la forma originaria del dente danneggiato da carie.

Per valutare la soluzione idonea è necessario comprendere la serietà della carie che ci si trova davanti. Infatti se il dente, a causa di una carie importante, risulta eccessivamente indebolito, diventa opportuno utilizzare una corona dentale .

Se la carie raggiunge la polpa il danno è sicuramente grave e diventa necessario devitalizzare il dente . La devitalizzazione viene fatta per evitare l’estrazione del dente. In questo caso si esegue la rimozione della polpa dentale e di eventuali residui batterici nel canale radicolare, che viene  riempito con un materiale idoneo (guttaperca ) e poi viene normalmente eseguita la copertura con una corona dentale.

Nei casi più gravi l’estrazione del dente può essere l’unica soluzione.

Nel caso dell’otturazione l’odontoiatra procede con la rimozione della carie (spesso con l’ausilio dell’anestesia), pulisce accuratamente l’area interessata e riempie la cavità pulita con un apposito materiale. Infine il dentista rifinisce e lucida il dente per adattarlo al morso del paziente.

Ma quali sono i materiali che vengono utilizzati per le otturazioni definitive (diverso il discorso per le otturazioni provvisorie)?

1) Le resine composite
2) La ceramica
3) L’amalgama
4) L’oro

1) I compositi sono costituiti da resine sintetiche e da particelle riempitive come quarzo, vetro, ceramiche. Sono un materiale da otturazione sempre più utilizzato perché esteticamente tendono ad avere lo stesso colore del dente. In particolare viene usato per i denti anteriori e piccole carie (piccoli difetti). Per grandi otturazioni in genere si preferiscono altre soluzioni. Il vantaggio dei compositi, oltre a quello estetico, è che si possono usare indipendentemente dalla forma della cavità senza aver bisogno di rimuovere sostanza dura sana e senza dover ingrandire la cavità prima di procedere all’otturazione. Per posizionare il composito si usano adesivi che richiedono alcune tappe per farli aderire bene alla sostanza dura del dente, pertanto la procedura è abbastanza impegnativa e lunga.
La durata delle resine di ultima generazione è migliorata molto mentre in passato l’usura di questi materiali era superiore ad altre soluzioni e quindi con una durata inferiore.

2) Le otturazioni in ceramica vengono chiamate “inlay” o “onlay” e vengono realizzate in laboratorio in quanto questo materiale non può essere modellato direttamente dal dentista ma preparato ad hoc. La ceramica può essere usata per ricostruzioni parziali del dente o anche per protesi per sostituire integralmente il dente. Possono essere realizzate in un colore corrispondente a quello del dente e resistono alle macchie. Dal punto di vista estetico sono le migliori. Il costo è simile a quello delle otturazioni in oro.
E’ un materiale molto resistente all’abrasione e normalmente ha una lunga durata nel tempo.

3) Le otturazioni in oro vengono anch’esse realizzate in laboratorio e successivamente cementate in posizione. Gli intarsi in oro sono ben tollerati dal tessuto gengivale e hanno una durata molto lunga (mediamente più di 20 anni). Di contro è spesso la scelta più costosa e richiede di sottoporsi a molte visite.

4) Le otturazioni in amalgama (argento) sono costituite appunta da argento e da mercurio (oltre ad altri elementi come stagno, rame e zinco) . Negli ultimi anni sono meno utilizzate perché si tende a preferire soluzioni esteticamente migliori (l’amalgama è scura e quindi si nota) pertanto vengono soprattutto usate dove non si vedono quando una persona sorride. Inoltre c’è un dibattito aperto sulla nocività del mercurio (anche se qui è presente in basse dosi) . Sono resistenti all’usura e relativamente poco costose.

Al di là delle caratteristiche di ogni materiale, sarà sempre comunque il dentista (sentendo il paziente) a valutare quale sia il tipo di otturazione da adottare per ogni singolo caso.