Tradizionalmente il colore dei denti veniva determinato visivamente senza l’ausilio di strumenti tecnologici. Ancora oggi ci si affida al metodo visivo ma esistono strumenti come lo spettrofotometro, il colorimetro o lo scanner digitale intraorale.

Ma sono realmente più affidabili rispetto al classico metodo visivo?

Prima di rispondere, specifichiamo cosa si intende per colore dei denti. Contrariamente a quanto si possa credere, non è lo smalto a determinare il colore dei denti.
Esso è traslucido e il reale colore del dente è determinato dalla dentina sottostante.

Per individuare il colore di un dente si fa riferimento a tre parametri: la tinta, il croma e il valore.

  • La tinta è il colore base della dentina ed è stabilito su una scala di colori che comprende quattro tinte: A (rosso-marrone), B (arancione-grigio), C (verde-grigio) e D (rosa-grigio).
  • Il croma è il livello di saturazione dell’intensità della tinta ed è determinato principalmente dall’età del dente e dallo spessore dello smalto.
    E’ l’unità di misura della quantità del colore. Secondo la scala dei colori, il croma corrisponde a un numero dopo una lettera ( per es. A1 indica un croma saturo, cioè un dente bianco).
  • Il valore è il grado di luminosità del colore ed è spesso legato allo spessore dello smalto. Più un colore tende al bianco, maggiore sarà il suo valore.

La rilevazione del colore dei denti è sicuramente un procedimento complesso condizionato, oltre che dalle competenze del medico, anche dall’affaticamento visivo e dalla sorgente luminosa dell’ambiente circostante.

Riconoscere con maggiore esattezza possibile il colore di un dente è fondamentale per la buona riuscita dei restauri conservativi e protesici.

Come si è detto, oggi, la rilevazione del colore può essere attuata non solo tramite il classico metodo visivo, ma anche con l’ausilio di strumenti quali lo spettrofotometro, il colorimetro o lo scanner digitale intraorale.

Rispondendo alla domanda iniziale, uno studio sull’efficacia dei diversi metodi di rilevazione del colore dentale è stato recentemente pubblicato sul Journal of Prosthetic Dentistry. Tre dentisti esperti hanno utilizzato uno scanner intraorale e uno spettrofotometro per la corrispondenza cromatica, utilizzando due diverse scale di colori, con e senza l’ausilio di un dispositivo di correzione della luce.
Tutte le rilevazioni strumentali sono state eseguite tre volte per determinare la ripetibilità. Le sessioni di rilevazione cromatica per ciascun metodo sono state attuate sotto la medesima illuminazione controllata sul terzo medio dell’incisivo centrale destro superiore di 28 pazienti.

Cosa si è appreso da questo studio?
I migliori risultati sono stati ottenuti con l’ausilio dello scanner intraorale e dello spettrofotometro. Il metodo di abbinamento del colore visivo più efficace è risultato la scala VITA Classical associata al dispositivo di correzione della luce.

In conclusione, da questo studio è emerso che i metodi strumentali sono più affidabili nella rilevazione del colore dentale ed è auspicabile che essi siano sempre più utilizzati dai dentisti in aggiunta al classico metodo visivo.