Hai mai pensato che qualcosa di semplice come la lana di pecora o persino i capelli potesse un giorno aiutare a riparare i tuoi denti? Sembra sorprendente, ma una ricerca pubblicata il 12 agosto 2025 sulla rivista Advanced Healthcare Materials ha appena dimostrato che la cheratina, una proteina fibrosa estratta da lana e capelli, può formare un rivestimento cristallino simile allo smalto dentale quando viene applicata sui denti e viene a contatto con i minerali presenti nella saliva .
Come funziona nel laboratorio
I ricercatori del King’s College London hanno prima estratto keratina da lana di pecora, poi l’hanno mescolata con acqua e applicata su campioni di smalto danneggiati. È emerso che la keratina si auto-assembla in una pellicola resistente e ordinata che guida la crescita di cristalli di idrossiapatite (il principale minerale dello smalto), creando uno strato protettivo simile a quello naturale. In un mese, questo rivestimento ha attirato calcio e fosfato dalla saliva artificiale, rinforzando la superficie dentale in modo significativo.
Perché è interessante (e sostenibile)
Questo approccio è innovativo per vari motivi. Innanzitutto, si ispira alla natura (biomimetico): mentre lo smalto umano non si rigenera spontaneamente, la keratina crea una struttura rigida e funzionale che può colmare piccole lesioni. Inoltre, si tratta di una soluzione eco-friendly. La keratina proviene da materiali di scarto come lana e capelli, evitando resine plastiche potenzialmente tossiche.
Cosa Serve ancora
Sebbene lo studio sia estremamente promettente, è importante restare con i piedi per terra. Fino ad oggi, i risultati riguardano esclusivamente test in laboratorio (in vitro) su smalto artificiale o estratto, e non sul paziente vivo. Per passare alla fase clinica saranno necessari:
- Test di sicurezza e biocompatibilità in condizioni reali.
- Formulazioni adatte a dentifrici, gel o applicazioni professionali.
- Studi clinici randomizzati per confermare efficacia, durata e tollerabilità.
- Valutazione della resistenza al cibo, alla saliva, alla placca e all’usura quotidiana.
Una visione con tempistiche pratiche
Gli autori dello studio stimano che, con le giuste collaborazioni industriali, potremmo vedere prodotti commerciali, come dentifrici o gel professionali entro 2-3 anni . Rimane però da valutare il gusto, la stabilità, il dosaggio, la produzione su larga scala e la regolamentazione sanitaria. Al momento è una scoperta affascinante, ma ancora sperimantale.
Curiosità + Cautela
In sintesi, l’idea di usare materiale di scarto come la cheratina per riparare lo smalto è allo stesso tempo affascinante e rivoluzionaria. Si tratta di odontoiatria rigenerativa, che cerca di ricostruire ciò che una volta si pensava irreparabile. Tuttavia, fino a quando non ci saranno prove cliniche solide, dobbiamo considerare questa tecnologia come una possibile strada del futuro, non ancora una soluzione attuale.