Un sorriso bianco e luminoso è sempre stato un segno di salute e bellezza. Negli ultimi decenni, lo sbiancamento dentale è diventato uno dei trattamenti più richiesti nell’ambito dell’odontoiatria estetica. La ricerca costante di nuove tecnologie ha portato alla scoperta di nuovi metodi per ottenere sorrisi bianchissimi in modo ancora più sicuro ed efficace. Un campo di ricerca promettente è quello dell’utilizzo di nanoparticelle anche per lo sbiancamento dentale.

Cos’è la Nanotecnologia Dentale?
La nanotecnologia è una scienza che si occupa di manipolare la materia su una scala incredibilmente piccola, misurata in nanometri (un nanometro è un miliardesimo di metro). Nell’ambito dentale, la nanotecnologia sta aprendo nuovi orizzonti per trattamenti avanzati e miglioramenti estetici.

Lo stato attuale dello Sbiancamento Dentale
Lo sbiancamento dentale è ancora ampiamente basato sull’uso di agenti chimici, come il perossido di idrogeno o il perossido di carbamide. Sistemi che comunque producano risultati apprezzabili. Ci sono poi altri metodi innovativi come BlancOne  o l’utilizzo del laser ma la nanotecnologia, porta una nuova prospettiva su questo trattamento, offrendo vantaggi significativi rispetto ai metodi tradizionali.

Come funziona lo Sbiancamento Dentale con la Nanotecnologia?
La nanotecnologia applicata allo sbiancamento dentale coinvolge l’utilizzo di particelle nanometriche (nanoparticelle) contenenti agenti sbiancanti (ad esempio con idrossiapatite). Queste particelle possono penetrare più facilmente nello smalto e nella dentina dei denti, raggiungendo anche le piccole crepe o microfessurazioni che potrebbero non essere accessibili con i metodi tradizionali.

Una volta applicato il gel sbiancante contenente nanotecnologie, la sua azione potrebbe essere più rapida ed efficiente rispetto ai metodi tradizionali. Questo si traduce in tempi di trattamento più brevi e in minori potenziali effetti collaterali, come la sensibilità dei denti.
Ci sono ancora, tuttavia, ancora pochi studi e ricerche al riguardo pertanto occorrono ancora conferme che allontanino i dubbi che, oltre agli innegabili vantaggi, possano comprendere rischi a causa di un livello di sbiancamento troppo invasivo.

Un recente studio pubblicato nel 2022 su: ACS Nano ( https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acsnano.2c01412 ) ha evidenziato che le nanoparticelle non solo funzionano come abrasivi, ma aiutano la rimineralizzazione dei denti.

Possibili vantaggi della nanotecnologia nello sbiancamento dentale
– Sbiancamento più efficace: Le particelle nanometriche migliorano la diffusione dell’agente sbiancante, aumentando l’efficacia del trattamento e producendo risultati visibili in tempi più rapidi.
– Minore Sensibilità: Grazie alla maggiore precisione nella distribuzione dell’agente sbiancante, la nanotecnologia ridurrebbe il rischio di sensibilità dei denti, un problema comune con i trattamenti tradizionali.
– Maggiore penetrazione delle nanoparticelle: La nanotecnologia può raggiungere piccole imperfezioni e macchie che potrebbero essere più difficili da trattare con altre metodologie.

In conclusione si può dire che la nanotecnologia potrà probabilmente avere uno sviluppo futuro promettente per l’odontoiatria estetica, grazie a queste particelle nanometriche che potenziano l’efficacia degli agenti sbiancanti rispetto ai metodi tradizionali.

È importante sottolineare che qualsiasi trattamento odontoiatrico presente o futuro, come lo sbiancamento dentale tramite nanotecnologia, dovrà essere eseguito da professionisti qualificati e con esperienza. Consultare sempre il proprio dentista per una valutazione e un piano di trattamento personalizzato.