Il mercato globale degli impianti dentali è in costante crescita.
Nessuno di noi vuole rimanere senza un dente (o più denti) e le alternative all’impianto dentale (protesi rimovibili o protesi fissa a ponte in ceramica) sono quasi sempre una scelta secondaria rispetto all’impianto (naturalmente se non ci sono controindicazioni per quest’ultimo).
L’impianto dentale mette sempre un po’ di paura, perché si tratta di un intervento chirurgico, dove viene praticato un piccolo foro nell’osso, al fine di impiantare un perno (vite in titanio) che andrà a sostituire la radice. Sul perno verrà avvitata una capsula per ospitare la corona.
Al termine avremo ripristinato tutte le funzionalità precedenti la perdita del dente (o dei denti).
La paura dell’intervento chirurgico per il dolore che si può provare (con l’anestesia locale è assolutamente indolore) purtroppo non è il solo timore a preoccupare i pazienti. L’altro è quello di incorrere in complicanze a seguito dell’intervento. Ma sono timori giustificati ?
Talvolta si viene a sapere, da amici o conoscenti, di persone che hanno avuto complicanze e quindi si teme di subire un intervento chirurgico con il rischio che poi qualcosa vada storto e risulti inutile. Questa eventualità è davvero remota. Ma facciamo un po’ di chiarezza per tranquillizzare gli utenti.
Una delle domande che si ascoltano dai pazienti riguarda la possibilità di rigetti. In realtà è un rischio praticamente nullo.
Il titanio, il materiale utilizzato per gli impianti, ha un’eccezionale biocompatibilità, ed è proprio per questo che si integra all’osso, senza rischi di rigetto alcuno. Naturalmente va utilizzato titanio puro con un alto grado di sicurezza (meno sicuri sono quelli provenienti da Cina, est Europa e Sudamerica). Il titanio è un materiale ben tollerato dal nostro organismo, ipoallergenico, che, in un impianto, diventa un tutt’uno con l’osso, in un processo chiamato “osteointegrazione”.
Un’altra paura riguarda l’insuccesso dell’intervento con perdita precoce dell’impianto. La percentuale di insuccesso è minima e quasi sempre dovuta alla mancata osteointegrazione (ovvero quando l’osso non si salda correttamente all’impianto). In genere è dovuto ad una infezione batterica dei tessuti adiacenti all’impianto o nel caso si sia proceduto con il carico immediato (una tecnica che attraverso una pianificazione computer guidata o anche tradizionale, consente di mettere i denti fissi lo stesso giorno in cui si inseriscono gli impianti). Questo problema può intervenire, quando le condizioni non consentono il carico immediato (principalmente se l’osso è troppo poco denso). Affidarsi a dentisti esperti è sempre la scelta migliore.
Un altro timore, è quello di avere a seguito dell’intervento, un’emorragia. Questa eventualità è molto rara e comunque non grave.
Se viene utilizzata la chirurgia computer guidata questa eventualità è ancora più rara, proprio per la precisione che si ottiene con questa tecnica.
Ci sono pazienti che possono essere più a rischio, per problemi di coagulazione o assunzione di farmaci anticoagulanti. In questi casi si prenderanno tutte le precauzioni del caso e, dopo l’intervento, il paziente sarà tenuto in osservazione per un tempo variabile prima del suo rientro a casa in sicurezza.
Un altro vantaggio nell’utilizzare la chirurgia computer guidata è quello di limitare al minimo il rischio di ledere il nervo alveolare inferiore, nel caso di impianti nella mandibola in zona posteriore. Questo rischio (comunque basso) comporta una parestesia di quella zona (come avere quella parte ancora sotto l’effetto dell’anestesia). In genere si risolve da sola, i casi più seri sono rari.
Ognuna di queste problematiche, già rare, diventano ancora più limitate se ci si affida a medici capaci, specialisti in implantologia, di comprovata esperienza e con la tecnologia migliore.
Uno degli aspetti che però i pazienti conoscono meno (o prestano minore attenzione), è come ci si debba comportare nel tempo che segue l’intervento. Qualcuno può pensare che fatto l’impianto sia a posto come se avesse un dente normale.
Non è così! E’ fondamentale, avere grande cura dell’igiene del proprio impianto dentale.
In caso contrario, possono svilupparti infiammazioni che, se non trattate, possono portare addirittura alla perdita dell’impianto!
Se avverti dolore all’impianto o irritazione alle gengive, corri dal tuo dentista di fiducia, perché potresti avere un’infezione batterica che va sotto il nome di Perimplantite.
Che cos’è la Perimplantite?
La perimplantite è un processo infiammatorio di origine batterica che si sviluppa nei tessuti attorno all’impianto, che, se non trattata adeguatamente, può estendersi in profondità, causando il riassorbimento osseo. Purtroppo nei casi più gravi comporta la perdita dell’impianto.
Questa infezione può svilupparsi pochi giorni dopo l’intervento, ma in qualsiasi momento anche a distanza di tempo.
Le cause della Perimplantite
La principale causa della Perimplantite è nella scarsa igiene orale personale (se interviene dopo qualche tempo dall’esecuzione dell’impianto).
Nel caso intervenga subito può essere dovuta a problemi di sterilizzazione, igienizzazione dell’ambiente , igienizzazione della bocca del paziente prima dell’intervento (soprattutto se il paziente soffre o ha sofferto di parodontite, in quanto vi è la possibilità che i batteri, gli stessi per entrambe le patologie, proliferino procurando complicazioni). I fumatori e i diabetici sono tra i soggetti più a rischio.
Come si riconosce una Perimplantite?
– Difficoltà nella masticazione
– Irritazione alle gengive e sanguinamento gengivale
– Presenza di pus e alito maleodorante
– Possibile gonfiore
– Dolore all’impianto dentale
Come prevenire la Perimplantite.
Questo è il punto più importate che i pazienti devono sapere.
I controlli dal proprio dentista devono essere fatti ogni 6 mesi (o al più una volta all’anno) , per verificare lo stato dell’impianto e procedere alla necessaria pulizia professionale. Oltre alla rimozione meccanica della placca batterica in qualche caso si ricorre all’impiego mirato di preparati con azione antibatterica.
L’igiene orale personale ha un ruolo fondamentale per la salute del cavo orale e il mantenimento a lungo termine degli impianti dentali.
Se la Perimplantite è già in fase avanzata, questo approccio potrebbe non essere abbastanza. In questi casi si procederà con la terapia chirurgica più adatta alle esigenze del paziente.