Il filo interdentale che fa bene al cuore

Siamo sinceri: chi di noi usa davvero il filo interdentale tutti i giorni? In tanti lo tengono nel cassetto del bagno, nuovo di zecca, magari iniziato con buone intenzioni dopo l’ultima visita dal dentista… e poi dimenticato. Eppure, tra le buone abitudini che potremmo (ri)scoprire nella nostra routine, ce n’è una che, pare, potrebbe fare molto più che tenerci i denti puliti. Potrebbe proteggerci da un ictus.

Già. Non è un’esagerazione. Uno studio recente condotto negli Stati Uniti ha trovato un collegamento interessante tra l’uso del filo interdentale e la riduzione del rischio di ictus ischemico e fibrillazione atriale. E la cosa davvero sorprendente è che questo beneficio sembra verificarsi anche se lo si usa solo una volta alla settimana.

L’infiammazione è il filo conduttore

A prima vista può sembrare strano: cosa c’entra l’igiene orale con un problema al cuore o al cervello? In realtà il legame è più diretto di quanto si pensi. La bocca è un terreno fertile per i batteri. Quando si accumula la placca tra i denti e non viene rimossa, può provocare gengiviti e infiammazioni locali.

Il problema è che questi batteri possono entrare nel circolo sanguigno. A quel punto non restano più confinati alla bocca. Possono contribuire all’infiammazione sistemica, favorire la formazione di coaguli e interferire con il normale ritmo cardiaco.

Cosa ha scoperto lo studio

Lo studio arriva dall’Atherosclerosis Risk in Communities study, un progetto che ha seguito oltre 6.000 persone per 25 anni. I ricercatori hanno monitorato lo stato di salute dei partecipanti e le loro abitudini di igiene orale.

I risultati mostrano che chi usava regolarmente il filo interdentale aveva:

  • un 22% in meno di rischio di ictus ischemico,
  • un 44% in meno di ictus cardioembolico,
  • e un 12% in meno di rischio di fibrillazione atriale.

A riportarlo è anche il The Times, in un articolo del 2024 che ha fatto molto parlare nel mondo medico e non solo.

Un gesto sottovalutato, ma potente

Forse il motivo per cui molti trascurano il filo interdentale è che non si vedono risultati immediati. Con lo spazzolino, la bocca è subito più pulita. Con il filo, sembra che cambi poco. E invece quel gesto, quasi invisibile, ha effetti profondi sul nostro benessere generale.

Non è un caso che l’American Heart Association monitori da tempo la salute orale come fattore di rischio cardiovascolare.

Non è magia, ma scienza in evoluzione

Va precisato: lo studio è stato presentato in un congresso medico, ma non è ancora stato pubblicato su riviste peer-reviewed. Dunque, cautela. Ma il trend è chiaro: la salute della bocca è legata a quella del corpo intero.

Il bello? È gratis (o quasi)

Il filo interdentale non è un farmaco né un trattamento costoso. È uno strumento economico, già presente in casa. E usarlo richiede meno di due minuti. Un piccolo gesto che, secondo i dati, potrebbe avere effetti notevoli sulla nostra salute futura.


Tirando il filo del descorso

  • Il filo interdentale non serve solo per evitare carie.
  • Un uso costante (anche minimo) può ridurre il rischio di ictus.
  • La chiave è l’infiammazione sistemica.
  • La bocca è una porta d’ingresso alla salute dell’intero corpo.
  • È un’abitudine facile, economica e accessibile a tutti.

Magari il filo interdentale non cambierà il mondo. Ma potrebbe migliorare la tua salute, a partire da oggi.