Se abbiamo una carie nel dente del giudizio la dobbiamo curare o meglio estrarre il dente?
La domanda è legittima non solo in caso di carie, ma anche per altre problematiche e patologie connesse ai denti del giudizio.

Prima di andare al punto facciamo un po’ di chiarezza sulle origini degli ottavi (così vengono anche chiamati).
Da dove vengono questi denti inutili sia per la masticazione che per l’estetica?
Come mai li abbiamo e ci portano talvolta disturbi e patologie quali cisti, pericoronite, carie e accessi?

La risposta è nell’evoluzione dell’uomo.
I terzi molari degli attuali uomini, più comunemente detti denti del giudizio sono spesso molto piccoli e ormai in certi individui non si sviluppano proprio.
Al tempo degli ominidi, invece, i terzi molari avevano mediamente una superficie di masticazione da due a quattro volte più grande rispetto ad un umano moderno. La mascella era molto più grossa e questi denti erano davvero utili per la masticazione. La ragione di questa evoluzione dipende dalle variate abitudini alimentari e culturali.

Non mangiamo più tanta carne e soprattutto non la mangiamo cruda. Di solito, è facilmente masticabile e risulta semplice mangiarla. Per gli ominidi di qualche milione di anni fa non era così, per affettare e poi masticare cibi resistenti e carni crude era necessario avere mascelle ampie e forti e denti adeguati a tale funzione.

Oggi, le mascelle sono più ridotte e questi denti sono praticamente ininfluenti.

Quando compaiono, normalmente lo fanno tra i diciassette e i venticinque anni. Ecco perché vengono chiamati denti del giudizio, sebbene, sarai d’accordo con me, esistono persone senza giudizio anche molto più vecchie. Essi rappresentano il completamento della dentizione di un individuo, quando ci sono tutti sono 4 e occupano la posizione più interna (l’ultima) di ogni semiarcata dentale.

Qualcuno potrebbe chiedere, ma se sono inutili perché li teniamo?
Infatti a tal riguardo ci sono due scuole di pensiero. Odontoiatri che consigliano di toglierli precocemente, anche se non arrecano disturbo. Questo perché lo sviluppo delle radici e l’aumento della densità ossea legata all’età comportano una maggiore difficoltà di estrazione del terzo molare e incrementano il rischio di complicazioni.

Altri dentisti invece ritengono che se non arrecano alcuna problematica si devono tenere per poi intervenire solo in taluni casi. Uno di questi casi potrebbe essere proprio la presenza di carie.

L’evoluzione ha fatto si che a pochi fortunati oggi non crescono nemmeno più, ma a quelli a cui crescono possono portare delle problematiche.
La causa principale è legata alla mancanza di spazio all’interno della bocca, che impedisce al dente di crescere in modo corretto nell’arcata.
I casi possono essere diversi: talvolta il dente è orientato in modo scorretto e cresce in orizzontale spingendo sul molare vicino, in altri situazioni invece il dente esce solo parzialmente.

Ma allora estraiamo questo dente del giudizio cariato o lo curiamo?
Dipende. Sono diversi i fattori che ci portano a decidere se estrarre o meno il dente.
Dalla grandezza della carie, dalla valutazione del dente ovvero se è in normocclusione o mal posizionato, se dal lato del dente suddetto mancano altri molari, se è un dente di buone dimensioni e con buone radici , se è di facile pulizia, se non è incastrato o ricoperto per mezza parte dalla gengiva, se ha o meno un’antagonista, se il settimo (molare vicino) è di facile o difficile pulizia a causa del dente del giudizio (e quindi più o meno cariabile a sua volta).

Occorre sempre una valutazione clinica da parte di un odontoiatra esperto. In sostanza non è detto che sia sempre necessario toglierlo.