La carie dentale non è solo un problema di salute orale: ha anche un impatto economico e sociale enorme, spesso sottovalutato. Un grande studio internazionale recente sull’impatto della carie nei Paesi a medio-alto reddito ( efp.org ) ha rivelato dati preoccupanti: il costo per gestire la carie nel corso della vita può superare i 20.000 dollari per persona, e nei gruppi socio-economicamente svantaggiati arriva oltre i 27.000 dollari. In Italia, si stima che circa il 60% della popolazione non si reca regolarmente dal dentista per motivi economici, alimentando un circolo vizioso in cui la mancanza di prevenzione porta a cure più costose in futuro. La buona notizia è che la prevenzione precoce e mirata,  soprattutto verso i soggetti più a rischio, potrebbe ridurre drasticamente questi costi: secondo lo studio si potrebbero risparmiare fino a 15.000 dollari per paziente nei gruppi svantaggiati grazie a interventi preventivi efficaci.

Migliorare la prevenzione nello studio dentistico

I dentisti possono fare molto per invertire questa tendenza, a partire dal potenziamento della prevenzione all’interno dello studio. Tradizionalmente la cura della carie è stata incentrata sul “trapano e otturazione” a danno avvenuto; oggi è fondamentale spostarsi verso un modello preventivo in cui si intercettano i problemi sul nascere. Ciò significa attuare protocolli di prevenzione attiva per tutti i pazienti: visite di controllo regolari, sedute di igiene orale professionale e applicazioni di fluoro dovrebbero diventare routine. La diagnosi precoce delle lesioni iniziali (prima che diventino cavità profonde) è cruciale: adottare strumenti diagnostici avanzati o indicatori di rischio permette di intervenire in modo minimamente invasivo (ad esempio con trattamenti remineralizzanti o sigillature) prima che si rendano necessarie terapie ben più costose. Misure preventive comprovate come lo spazzolamento corretto con dentifricio al fluoro, la pulizia interdentale quotidiana, applicazioni periodiche di vernici al fluoro o di sigillanti occlusali sono efficaci nel prevenire o rallentare la formazione di carie. Il dentista dovrebbe quindi enfatizzare queste pratiche sia in studio che a casa, guidando il paziente verso abitudini sane.

Individuare i pazienti a rischio

Non tutti i pazienti sono uguali: alcuni presentano un rischio di carie molto maggiore di altri. È importante quindi saper individuare i pazienti più a rischio e concentrare gli sforzi preventivi su di loro. Fattori socio-economici e comportamentali giocano un ruolo chiave: studi italiani hanno mostrato una maggiore prevalenza di carie tra chi ha un livello di istruzione più basso, è disoccupato o ha abitudini come il fumo. In generale, le persone con status socio-economico inferiore tendono ad avere minore consapevolezza dell’igiene orale e maggior consumo di cibi zuccherati, e spesso minore accesso a misure preventive, tutti elementi che aumentano il rischio di carie. Il dentista nel suo studio può adottare strumenti di valutazione del rischio individuale (questionari sulle abitudini alimentari e igieniche, anamnesi mirata, ecc.) per classificare i pazienti in fasce di rischio. In questo modo è possibile personalizzare la frequenza dei richiami e delle sedute preventive: ad esempio, controlli più ravvicinati e applicazioni di fluoro extra per un paziente ad alto rischio, versus un calendario standard per chi ha basso rischio. Identificando precocemente chi è più vulnerabile, si possono prevenire lesioni cariose prima che insorgano, concentrando le risorse dove davvero necessario.

Comunicare meglio con i pazienti

Un aspetto spesso trascurato ma fondamentale è la comunicazione efficace con il paziente. Far capire il valore della prevenzione e motivare le persone a prendersi cura della propria salute orale può fare la differenza tra un check-up regolare e anni di assenza dallo studio dentistico. È importante usare un linguaggio semplice e accessibile, evitando termini troppo tecnici, e spiegare in modo chiaro perché determinate abitudini (come ridurre gli zuccheri o usare il filo interdentale) sono così importanti. Il dentista può ad esempio mostrare al paziente il “conto” della carie: piccoli investimenti in prevenzione oggi evitano spese ben maggiori domani, sia in termini economici che di salute. Condividere dati o esempi concreti, ad esempio ricordando che la maggioranza delle persone che trascurano i controlli finisce per affrontare cure costose, può aiutare a rendere il messaggio più tangibile. Inoltre, è utile ascoltare attivamente le preoccupazioni del paziente (ad esempio la paura del dentista o i timori sui costi) e affrontarle apertamente, costruendo un rapporto di fiducia. Coinvolgere attivamente i pazienti nella propria cura, fornendo informazioni e supporto per aiutarli a cambiare le abitudini sbagliate, è parte integrante del modello preventivo. Infine, strumenti educativi come brochure, poster informativi in sala d’attesa o persino brevi video possono rafforzare il messaggio preventivo in modo visivo e immediato.

Organizzare l’offerta in modo efficace

Oltre alle strategie cliniche e comunicative, anche l’organizzazione dello studio dentistico gioca un ruolo cruciale nella lotta alla carie. Innanzitutto, assicurarsi che i pazienti non “spariscano” dopo la prima visita: implementare un sistema di richiamo periodico (tramite telefonate, SMS o email) per ricordare ai pazienti i controlli programmati può aumentare significativamente la regolarità delle visite. Molti italiani trascurano le visite di controllo per ragioni economiche, quindi lo studio può valutare modalità per rendere la prevenzione più accessibile. Ad esempio, si potrebbe proporre un pacchetto di prevenzione a tariffa agevolata (comprendente tot sedute di igiene all’anno e visite di controllo) così da incentivare i pazienti a prendersi cura di sé senza timore di spese impreviste. Anche la flessibilità oraria ha il suo peso: offrire appuntamenti in orari serali o nel weekend può facilitare chi lavora a ritagliarsi il tempo per una visita di controllo. Sul piano organizzativo interno, un approccio multidisciplinare è vincente. Integrare nello staff figure come l’igienista dentale o l’assistente di studio con formazione specifica in prevenzione consente di ampliare l’offerta di cure preventive e di dedicare più tempo all’educazione del paziente. Un team affiatato di dentista, igienista e assistente può raggiungere più efficacemente anche i pazienti che tendono a trascurare le cure, assicurando un follow-up costante. In sintesi, organizzare l’offerta in modo efficace significa rendere la prevenzione una parte centrale e facilmente fruibile del servizio odontoiatrico, abbattendo le barriere logistiche ed economiche che spesso tengono lontane le persone dallo studio.

Formazione e aggiornamento continui

Infine, per affrontare al meglio il problema della carie, i dentisti devono investire su sé stessi attraverso la formazione continua. La ricerca e le raccomandazioni nel campo della prevenzione odontoiatrica sono in costante evoluzione: rimanere aggiornati significa poter offrire ai pazienti cure all’avanguardia ed efficaci. Ad esempio, nuovi protocolli minimamente invasivi per la gestione della carie incipiente, tecniche di valutazione del rischio (come il metodo CAMBRA) o strumenti diagnostici digitali avanzati possono migliorare sensibilmente gli esiti preventivi. Vale la pena seguire corsi di aggiornamento, congressi e workshop focalizzati sulla prevenzione e l’odontoiatria di comunità, così come tenersi informati tramite riviste scientifiche e fonti autorevoli. Organizzazioni professionali e società scientifiche (nazionali e internazionali) forniscono linee guida e risorse utili: basti pensare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 ha emanato una risoluzione che invita a integrare la salute orale nei programmi di sanità pubblica con un approccio incentrato sulla prevenzione. Questo indica chiaramente la direzione da seguire. Un dentista aggiornato sarà più pronto ad adottare strategie nuove nel proprio studio, ad esempio protocolli di richiamo basati sul rischio, materiali sigillanti più efficaci, o approcci comunicativi innovativi  e a sensibilizzare anche i colleghi sull’importanza di fare squadra per migliorare la salute orale della popolazione. In definitiva, formarsi e aggiornarsi continuamente permette al professionista di restare al passo con i tempi e di giocare un ruolo da protagonista nel ridurre l’impatto socio-economico della carie sulla società.

**In sintesi**, la carie dentale rappresenta un “costo” pesante per gli individui e per la collettività, ma gran parte di questo costo è evitabile. I dentisti, con azioni mirate nel proprio studio,  dalla prevenzione quotidiana alla gestione proattiva dei pazienti a rischio, da una migliore comunicazione a un’organizzazione centrata sulla prevenzione, senza dimenticare la formazione personale,  possono fare la differenza. Investire tempo ed energie nella prevenzione non solo tutela il sorriso dei pazienti, ma alla lunga “paga” in termini di salute migliorata e minori spese per tutti. Mettere la prevenzione al centro dell’odontoiatria significa contribuire a un futuro in cui la carie farà meno vittime e il sorriso sarà alla portata di tutti.