Dal latino halĭtus ovvero ‘Aria espirata dalla bocca’ (Fiato), l’alito, se maleodorante, non denota soltanto un possibile problema di salute ma è un aspetto che può compromettere le nostre relazioni sociali. Relazioni che possono essere sia in ambito personale (amici, parenti, partner ecc.) che in ambito lavorativo. Talvolta un cattivo alito può incidere anche sulla nostra carriera.

Può diventare un vero e proprio problema psicologico per chi ne soffre.

Per questo, quando si ha il sentore di soffrire di alitosi, è opportuno recarsi dal proprio dentista per indagarne la causa.

Talvolta non ci si accorge al volo di questo problema. Se non sei una persona arguta e noti che le persone vicino a te tengono una considerevole distanza sociale (e non per il Covid) e ti chiedi il perché, allora hai bisogno di avere amici o famigliari che ti vogliono bene e te lo fanno notare. Oggi poi con le mascherine è ancora più complicato che tu lo sappia dagli altri, tuttavia è più facile che da solo tu possa accorgerti di aria malsana intorno al naso.

Che cos’è l’alitosi
Si tratta di emissione di aria maleodorante con il respiro e/o la fonazione.
Il cattivo odore dipende da alcuni ceppi di batteri anaerobi (ovvero che vivono in assenza di ossigeno) presenti nel cavo orale. A causa di questi batteri, in determinate condizioni, si sviluppa gas con presenza di zolfo (CVS – Composti volatili solforati).

Le cause dell’alitosi
Nella maggior parte dei casi deriva da una scorretta igiene orale. In altri può dipendere da altre patologie della bocca, come : parodontite, gengiviti, stomatiti, carie, scarsa pulizia di protesi mobili. Inoltre l’alitosi può insorgere anche per malattie sistemiche (talvolta gravi) tra cui il diabete mellito, l’insufficienza renale cronica, l’epatite, la tonsillite, la sinusite e la bronchite. Può anche essere legata a patologie del tratto digestivo, come il reflusso gastroesofageo e la xerostomia .

In base alla causa, l’alitosi per fortuna solo raramente è cronica, spesso è una situazione transitoria legata ai momenti della giornata.
Di solito l’alitosi può presentarsi al mattino quando ci si sveglia (a causa della maggiore percentuale di componenti solforati nell’alito) o nelle pause prolungate tra un pasto e l’altro; infatti in quel momento si ha una riduzione della saliva, che ha un benefico effetto sull’alito in quanto apporta ossigeno che contrasta i batteri anaerobici.

Quando si ha a che fare con problemi di igiene orale o con abitudini come il fumo, il consumo di certi alimenti (aglio, cipolla, caffé, alcuni latticini, zucchero), vini/alcolici o l’utilizzo di un’ampia gamma di farmaci , il problema di solito è transitorio; per altre patologie della bocca o per malattie sistemiche l’alitosi è invece persistente.

Recarsi dal proprio dentista è la prima cosa per fare una diagnosi.
Nella vita di tutti i giorni, tuttavia, è buona regola seguire sane abitudini per scongiurare l’alito cattivo.

– Lavarsi i denti almeno due volte al giorno
– Usare il filo interdentale per rimuovere i residui.
– Eliminare o limitare alcuni alimenti quali aglio e cipolla, che incidono sull’alito cattivo.
– Ridurre o eliminare l’alcol dalla dieta.
– Eliminare sigarette, sigari e pipa dalle proprie abitudini di vita.
– Mangiare più frutta e verdura a discapito della carne.
– Consumare caramelle e chewingum balsamici senza zucchero
– Bere molta acqua e mantenere la bocca umida. L’acqua e la saliva contribuiscono a ripulire i denti e la bocca, favorendo l’allontanamento dei batteri.
– Sottoporsi alla rimozione del tartaro dal dentista un paio di volte all’anno.
– Utilizzare coluttori delicati e rinfrescanti a base di sostanze ad azione antisettica.