A causa di questo virus tutte le professioni dovranno essere ripensate con gli adeguati livelli di sicurezza a tutela della salute di tutti.
Una delle professioni dove il livello di attenzione dev’essere massimo è proprio quella dei dentisti.

Una professione che da sempre viene esercitata con le opportune disposizioni in merito a igiene e sicurezza,  tuttavia oggi occorre aumentare e rispettare ancor più rigidamente tutte le procedure affinché sia pazienti che personale medico possano sentirsi protetti al massimo.

Molti studi dentistici erano già particolarmente attenti a questo aspetto ed erano già dotati di sistemi all’avanguardia per la sanificazione degli ambienti.  Per questi studi, come lo studio dentistico Marconi, il passo per adeguarsi a questa situazione è stato lieve.

Lo studio dentistico Marconi si è attrezzato fin da subito, con tutte le precauzioni indicate dalla letteratura scientifica in materia di prevenzione dal contagio covid-19.
Gli ambienti sono sanificati dopo ogni paziente con sany system polty, un’apparecchiatura per la sanificazione di alto livello in ambienti a rischio contaminazione biologica che permette di abbattere in pochi secondi la carica batterica, funginea e virale dalle superfici e tessuti su cui viene applicato.

Il personale indossa DPI monouso. Tutte le attrezzature sono sottoposte a un rigoroso processo di sterilizzazione di ultima generazione.
La gestione della sterilizzazione è affidata a personale qualificato e supervisionata dal direttore sanitario.

 

[dt_sc_blockquote type=”type2″ align=”center” textcolor=”#ECF7E9″]Ecco una sintesi delle indicazioni per gli studi dentistici suggerite da AIO (Associazione Italiana Odontoiatri)[/dt_sc_blockquote]

  1. Prima che il paziente si rechi presso lo studio, in fase di prenotazione, verificare al telefono la totale assenza di sintomi che possano ricondurre al contagio da Coronavirus SARS- CoV-2 come tosse, congiuntivite, febbre (anche poche linee!), starnuti, rinite, diarrea, ecc., e domandare di eventuali spostamenti, viaggi e/o contatti avuti con persone provenienti da zone di massimo contagio.
    In base alle risposte, il dentista agirà opportunamente. Valutando la gravità del caso, eventualmente deciderà di riceverlo a fine giornata lavorativa.
    Nel caso il paziente si dovesse presentare in studio senza appuntamento, il personale di segreteria dovrà effettuare le stesse domande prima di consentire l’accesso alle zone operative dello studio.
  2. Evitare di avere più pazienti in sala d’attesa mantenendo in ogni caso le opportune distanze consigliate tra le persone di almeno 1,5 metri.
    Ottimale sarebbe organizzare gli appuntamenti in modo da avere un solo paziente per volta in sala d’attesa.
  3. Prima di avere accesso alla zona operativa, è opportuno che il paziente depositi i suoi effetti personali (borse, telefoni, altro),  in una borsa monouso fornita dallo studio; alla fine della seduta il paziente estrarrà gli oggetti dalla borsa monouso dopo essere uscito dallo studio.
    Anche le eventuali operazioni contabili è preferibile sistemarle prima che il paziente depositi i suoi oggetti personali nel contenitore monouso e
    prima dell’accesso nella zona operativa dello studio è bene invitare il paziente ad un accurato lavaggio delle mani per almeno 20 secondi con saponi idonei. Molto utili eventuali ulteriori trattamenti delle mani con gel idroalcolici o a base di cloro.
  4. Fare in modo che i pazienti durante la loro permanenza non tocchino nulla in studio, quindi maniglie di porte, superfici, oggetti vari, ecc..
    Le operazioni contabili (pagamenti, programmazione degli appuntamenti, ecc.) vanno gestite dal personale munito dei DPI.  I guanti vanno cambiati per ogni paziente.
  5. Il personale dello studio deve indossare sempre i DPI (doppio paio di guanti, copricapo in tnt, mascherina idonea),  calzari e camice monouso in tnt. Lavare sempre le mani per almeno 20 secondi con saponi specifici e/o con gel idroalcolici o a base di cloro prima di  indossare i guanti.
    Dove la situazioni locale, dal punto di vista epidemiologico, lo consenta, mancando specifica ordinanza regionale e/o comunale  o di uno specifico DPCM , si possono usare mascherine chirurgiche normali (e non le più sicure ffp2 o ffp3), con l’aggiunta di occhiali protettivi e/o schermofacciale.
  6. Arieggiare frequentemente le stanze dello studio tra un paziente e l’altro nelle zone operative e in sala d’attesa.
  7. Pulire scrupolosamente ogni superficie dello studio dopo ogni paziente con disinfettanti idroalcolici (alcol etilico a 70°)
    o a base di cloro (soluzioni di ipoclorito di sodio allo 0,1%), con particolare riguardo al riunito (poltrona, lampada, trapano e accessori diversi) e
    a tutte le superfici con cui il paziente è venuto in contatto (sedie d’attesa, tavolini, attaccapanni ecc.).
    Le superfici più esposte vanno protette con barriere monouso che, a fine seduta, vanno sostituite, smaltendole nei rifiuti speciali.
  8. Il personale medico dovrà essere opportunamente istruito su come indossare, togliere e smaltire correttamente i DPI utilizzati.
    I guanti vanno indossati anche doppi, così come può essere opportuno per le mascherine, se sono mascherine normali.
    Tutti i dispositivi di protezione individuale monouso utilizzati andranno smaltiti come rifiuti speciali potenzialmente infetti.
  9. Far sciacquare la bocca al paziente con una soluzione allo 1% di acqua ossigenata per 30 secondi o con clorexidina allo 0,2-0,3%. per ridurre
    la carica batterica/virale. E’ fortemente raccomandato applicare la diga di gomma e usare la doppia aspirazione.
  10. Levare dalla sala d’aspetto tutti i potenziali contaminanti (giocattoli, consolle, giornali, libri, brochure ecc.).

(dettaglio del decalogo AIO)